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Obiettivo di fatturato
Thread poster: Mirella Soffio
Mirella Soffio
Mirella Soffio  Identity Verified
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Dec 13, 2009

L'anno sta per finire e, come credo tutti voi, mi ritrovo a fare due conti e a imbastire qualche previsione per l'anno venturo.

Tempo fa, su una lista di discussione per traduttori, una collega aveva dimostrato - conti alla mano - che un traduttore freelance residente in Italia, occupato a tempo pieno e con spese "tipiche" (hardware, aggiornamenti software, acquisti di dizionari, frequenza a corsi/convegni del settore, una o due vacanze l'anno ecc.), dovrebbe puntare a un fatturato
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L'anno sta per finire e, come credo tutti voi, mi ritrovo a fare due conti e a imbastire qualche previsione per l'anno venturo.

Tempo fa, su una lista di discussione per traduttori, una collega aveva dimostrato - conti alla mano - che un traduttore freelance residente in Italia, occupato a tempo pieno e con spese "tipiche" (hardware, aggiornamenti software, acquisti di dizionari, frequenza a corsi/convegni del settore, una o due vacanze l'anno ecc.), dovrebbe puntare a un fatturato minimo di circa €50.000 l'anno, per vivere con tranquillità e mettere qualcosa da parte per il futuro (versando in una pensione integrativa, ad esempio, ma anche semplicemente accantonando qualche migliaio di euro sul conto corrente per far fronte a periodi di inattività forzata).

Cosa ne pensate? Ritenete che questa stima sia attendibile? Non vi chiedo ovviamente di divulgare il vostro fatturato (personalmente non ci vedrei niente di male, ma parlare di soldi è uno degli ultimi grandi tabù occidentali...), ma semplicemente di riflettere e di fare due conti, se vi va.

Buona serata domenicale,

Mirella
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Sabina Moscatelli
Sabina Moscatelli
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A me sembra persino insufficiente, questa stima. Dec 13, 2009

sarà che ho due figli (e un gatto e un cane), ma 5000 euro di fatturato - quindi lordissimi - non sono sufficienti per vivere, pagare le imposte e risparmiare.

 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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La mia opinione Dec 13, 2009

50.000 euro di fatturato lordo annuo sono probabilmente appena sufficienti per vivere decentemente.

Sono 4000 euro lordi al mese che, togliendo tasse e i contributi, scendono a poco più di 2000 netti spendibili al mese (forse 2200-2400), da cui devono uscire non solo le spese ordinarie (affitto o mutuo, cibo, vestiario, bollette e tutto il resto delle spese fisse e occasionali), ma anche i soldi per gli aggiornamenti professionali (hardware, software, libri, dizionari, conferenze,
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50.000 euro di fatturato lordo annuo sono probabilmente appena sufficienti per vivere decentemente.

Sono 4000 euro lordi al mese che, togliendo tasse e i contributi, scendono a poco più di 2000 netti spendibili al mese (forse 2200-2400), da cui devono uscire non solo le spese ordinarie (affitto o mutuo, cibo, vestiario, bollette e tutto il resto delle spese fisse e occasionali), ma anche i soldi per gli aggiornamenti professionali (hardware, software, libri, dizionari, conferenze, associazioni, commercialista, ecc.) e per le riserve (periodi di inattività, periodi di vacanza, spese mediche, accantonamenti, pensione integrativa).

A occhio e croce, mi pare che non si possa fare tutto questo per meno di 60.000 euro annui lordi (come minimo), ovvero 5000 euro lordi mensili per 12 mesi.

Considerando il fatto che non si lavora per 12 mesi a ritmo costante, ma ci sono periodi di fermo e periodi di minore lavoro, nonché almeno 2-4 settimane di vacanza, direi che i giorni lavorativi effettivi o ragionevoli per fare 60mila euro lordi sono al massimo 200 e, più ragionevolmene, intorno ai 175 all'anno.

Questo significa che i 60mila euro dovranno essere raggiunti sulla base di un fatturato per giorno effettivo di produzione pari a 340 euro. Ovvero, con un fatturato pari a 45 euro all'ora, per 7,5 ore al giorno.

Per fare 45 euro all'ora, facilmente si ricava quanto occorre fatturare per parola o per cartella. Ogni tariffa inferiore porta a risultati inferiori al reddito target, a tagliare alcune delle voci di spesa, a non poter fare accantonamenti e, in sostanza, ad avere un'attività economica di tipo non sostenibile sul lungo termine.

Gianfranco
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Vincenzo Di Maso
Vincenzo Di Maso  Identity Verified
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per vivere decentemente Dec 13, 2009

Credo che la cifra riportata sia esatta per uno stile di vita dignitoso.
E' comunque un reddito abbastanza più alto di quello di un lavoratore dipendente. Quest'ultima categoria non può permettersi molte delle spese sottoindicate (necessarier per vivere, per svagarsi o per la formazione).
Dipende anche dalle zone. Un discorso è se vivi a Milano (60.000 Euro lordi non ti permettono di vivere agevolmente), un'altro è se vivi a Napoli (50.000 Euro possono bastare) o in altri luogi
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Credo che la cifra riportata sia esatta per uno stile di vita dignitoso.
E' comunque un reddito abbastanza più alto di quello di un lavoratore dipendente. Quest'ultima categoria non può permettersi molte delle spese sottoindicate (necessarier per vivere, per svagarsi o per la formazione).
Dipende anche dalle zone. Un discorso è se vivi a Milano (60.000 Euro lordi non ti permettono di vivere agevolmente), un'altro è se vivi a Napoli (50.000 Euro possono bastare) o in altri luogi dove il costo della vita è più basso.
Ergo, le vostre stime sono perfette ed ineccepibili. Ad ogni modo la qualità della vita che si prospetta ad un traduttore con uno stipendio lordo di 50.000 o 60.000 Euro è superiore a quella di un lavoratore medio in possesso di una laurea, specialmente con i "chiari di luna" che vi sono al giorno d'oggi.
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gianfranco
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Fattore 'rischio d'impresa' Dec 13, 2009

Vincenzo Di Maso wrote:
... la qualità della vita che si prospetta ad un traduttore con uno stipendio lordo di 50.000 o 60.000 Euro è superiore a quella di un lavoratore medio in possesso di una laurea, specialmente con i "chiari di luna" che vi sono al giorno d'oggi.


Non sono d'accordo. A parità di retribuzione netta, occorre ancora tenere conto che un lavoratore dipendente ha tutta una serie di protezioni che mancano al lavoratore autonomo e che possono essere complessivamente incluse in una voce detta "rischio d'impresa". Ora possiamo discutere all'infinito su quanto sia elevato tale rischio, ma dobbiamo includere l'irregolarità del reddito, la mancanza di reddito in caso di impossibilità di lavorare, e molti altri fattori di rischio.
Alcuni potranno dire che tale rischio vale il 20-25%, ovvero, occorre guadagnare 20-25% in più di un lavoratore dipendente per poter essere considerati alla pari anche consideranto tale rischio, altri potranno sostenere che il rischio è compensato solo con redditi molto superiori, e molti... semplicemente dimenticano del tutto questo fattore.

Secondo me il rischio non è trascurabile. Non è frequente avere incidenti, ma sommando i periodi di poco lavoro, le malattie non pagate, i costi imprevisti, ecc... credo che il 30% sia un margine aggiuntivo ragionevole.

In termini pratici, per confrontare un lavoratore autonomo con un dipendente che guadagna 1600-1800 euro netti al mese, occorre pensare a circa 2200-2500 euro netti, che sono appunto 4000-5000 euro lordi medi al mese.

Non è solo una questione di tenore di vita, ma anche di sostenibilità a lungo termine, inclusi imprevisti e periodi bassi di ogni tipo e per ogni motivo.

ciao
Gianfranco


 
Vincenzo Di Maso
Vincenzo Di Maso  Identity Verified
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molti fattori da considerare. Giustissima l'osservazione sul rischio di impresa Dec 13, 2009

gianfranco wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:
... la qualità della vita che si prospetta ad un traduttore con uno stipendio lordo di 50.000 o 60.000 Euro è superiore a quella di un lavoratore medio in possesso di una laurea, specialmente con i "chiari di luna" che vi sono al giorno d'oggi.


Non sono d'accordo. A parità di retribuzione netta, occorre ancora tenere conto che un lavoratore dipendente ha tutta una serie di protezioni che mancano al lavoratore autonomo e che possono essere complessivamente incluse in una voce detta "rischio d'impresa". Ora possiamo discutere all'infinito su quanto sia elevato tale rischio, ma dobbiamo includere l'irregolarità del reddito, la mancanza di reddito in caso di impossibilità di lavorare, e molti altri fattori di rischio.
Alcuni potranno dire che tale rischio vale il 20-25%, ovvero, occorre guadagnare 20-25% in più di un lavoratore dipendente per poter essere considerati alla pari anche consideranto tale rischio, altri potranno sostenere che il rischio è compensato solo con redditi molto superiori, e molti... semplicemente dimenticano del tutto questo fattore.

Secondo me il rischio non è trascurabile. Non è frequente avere incidenti, ma sommando i periodi di poco lavoro, le malattie non pagate, i costi imprevisti, ecc... credo che il 30% sia un margine aggiuntivo ragionevole.

In termini pratici, per confrontare un lavoratore autonomo con un dipendente che guadagna 1600-1800 euro netti al mese, occorre pensare a circa 2200-2500 euro netti, che sono appunto 4000-5000 euro lordi medi al mese.

Non è solo una questione di tenore di vita, ma anche di sostenibilità a lungo termine, inclusi imprevisti e periodi bassi di ogni tipo e per ogni motivo.

ciao
Gianfranco
Ciao Gianfranco,
io sto considerando comunque una retribuzione netta abbastanza superiore a favore del traduttore. Sono ovviamente d'accordo sul discorso 30%.
Certo è che dobbiamo essere molto fortunati e pregare che non abbiamo imprevisti.
I rischi di impresa sono meno frequenti, ma molto più pericolosi per noi, in quanto non siamo tutelati per nulla. Se hai la febbre non lavori ed il tuo reddito mensile scende di molto. Su questo non posso darti torto. Tu parli poi di 4.000-5.000 Euro lordi al mese. Tra i due redditi vi è una differenza. Certo è che con 5.000 vivi molto meglio.
Sto facendo statistiche basandomi su quando svolgevo attività in Italia. Tra parentesi qui in Portogallo a partire da 30.000 Euro lordi l'anno vivi bene (costo della vita, contributi e tassazione differenti).
Oggi come oggi un laureato in lingue con qualche anno di esperienza in Italia mediamente non guadagna 1500 Euro al mese (non mi riferisco ovviamente a persone con esperienza ventennale), quindi per me è paragonabile ad un traduttore che guadagna 40.000 Euro lordi all'anno, considerando anche il rischio di impresa, come hai fatto brillantemente notare. Ergo, se non ha una casa di proprietà, ha figli e non ha un partner che guadanga decentemente ha grosse difficoltà a sopravvivere.
Poi ribadisco il discorso del costo della vita, che è una variabile importante. Altre variabili sono date dalle presenza o meno del mutuo, di una macchina, di figli a carico, ecc...
Ciao
Vincenzo


 
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Mirella Soffio
Mirella Soffio  Identity Verified
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Una precisazione Dec 13, 2009

Ho dimenticato di precisare, nel mio post iniziale, che la cifra di €50.000 come obiettivo di fatturato minimo era emersa da una discussione che risale ormai a due-tre anni fa. Nel frattempo sono cambiate diverse cose - non tutte in meglio, direi.

Sto leggendo con molto interesse i vostri interventi.

Mirella


 
Gianni Pastore
Gianni Pastore  Identity Verified
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Il rischio d'impresa... Dec 14, 2009

...ormai non è più ristretto al solo libero professionista. Se non consideriamo i pubblici dipendenti (che non si sa per quale motivo non possono essere licenziati, se non per gravissime inadempienze), i dipendenti "semplici" oggi rischiano più o meno quanto i liberi professionisti di ritrovarsi a terra da un giorno all'altro, e con degli ammortizzatori sociali da barzelletta. Con l'aggravante, in più, che con uno stipendio medio che viaggia intorno ai 1100/1200 euro al mese, la possibilità... See more
...ormai non è più ristretto al solo libero professionista. Se non consideriamo i pubblici dipendenti (che non si sa per quale motivo non possono essere licenziati, se non per gravissime inadempienze), i dipendenti "semplici" oggi rischiano più o meno quanto i liberi professionisti di ritrovarsi a terra da un giorno all'altro, e con degli ammortizzatori sociali da barzelletta. Con l'aggravante, in più, che con uno stipendio medio che viaggia intorno ai 1100/1200 euro al mese, la possibilità di accantonare qualcosa va a farsi benedire. Non conosco nessun dipendente che da queste parti guadagni 1600/1800 euro netti al mese, se non qualcuno che ricopre incarichi dirigenziali.

Ciao
G



[Edited at 2009-12-14 11:01 GMT]
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Vincenzo Di Maso
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d'accordissimo Dec 14, 2009

Gianni Pastore wrote:

...ormai non è più ristretto al solo libero professionista. Se non consideriamo i pubblici dipendenti (che non si sa per quale motivo non possono essere licenziati, se non per gravissime inadempienze), i dipendenti "semplici" oggi rischiano più o meno quanto i liberi professionisti di ritrovarsi a terra da un giorno all'altro, e con degli ammortizzatori sociali da barzelletta. Con l'aggravante, in più, che con uno stipendio medio che viaggia intorno ai 1100/1200 euro al mese, la possibilità di accantonare qualcosa va a farsi benedire. Non conosco nessun dipendente che da queste parti guadagni 1600/1800 euro netti al mese, se non qualcuno che ricopra incarichi dirigenziali.

Ciao
G
ciao Gianni,
sono totalmente d'accordo. Questo è l'unico punto in cui la mia opinione e quella di Gianfranco differivano.
In Italia, come rimarcato nel mio post, un dipendente medio (con anni di esperienza) non arriva a 1500 Euro al mese. Se in Italia prendi 1300 Euro il problema è che devi pregare che non ti si rompe l'auto, che non vi sono operazioni da fare, che i tuoi figli non diano alcun tipo di problema, ecc...
Poi ripeto una cosa: tutto è relativo. Queste stime sono generali, ma bisogna considerare ogni singola situazione ed il costo della vita.
Da parte mia con le mie entrare in Portogallo riesco a vivere bene e posso permettermi di pagare una buona casa. A Roma o Milano non potrei mai farlo: dovrei rinunciare a molte cose.
Il fatto poi che intristisce è che la maggior parte della popolazione italiana non arriva a 1500 Euro al mese. I pubblici dipendenti hanno più diritti di quelli "semplici", ma in quel campo persone laureate con anni di esperienza non guadagnano certo 2000 Euro al mese, a meno che non siano dirigenti.
Ergo, il problema economico è per tutti. Privati ed agenzie di traduzione non lo capiscono (ecco perchè critico fermamente chi offre 0.05).
Per concludere: se nel nostro contesto abbiamo una casa in cui non devi pagare il mutuo, una/un partner che guadagna bene e viviamo in un Paese dal costo della vita medio allora siamo a cavallo. In caso contrario 40 ore settimanali di lavoro non bastano per nulla.


 
Angie I
Angie I
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precisazioni Dec 15, 2009

L'obiettivo di 50.000 euro l'anno per un puro freelance, soprattutto in quest'ultimo anno, è abbastanza utopistico. Per raggiungerlo, infatti, si dovrebbe tenere questo ritmo: 11 mesi all'anno di lavoro (dato che sono messe in conto due vacanze all'anno) per 4 settimane al mese per 6 giorni a settimana, con un rate non inferiore a 0.10 euro, producendo non meno di 2000 parole al giorno. Ora, dite la verità, chi ha sempre questo ritmo e quelle tariffe?

Se invece il discorso si este
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L'obiettivo di 50.000 euro l'anno per un puro freelance, soprattutto in quest'ultimo anno, è abbastanza utopistico. Per raggiungerlo, infatti, si dovrebbe tenere questo ritmo: 11 mesi all'anno di lavoro (dato che sono messe in conto due vacanze all'anno) per 4 settimane al mese per 6 giorni a settimana, con un rate non inferiore a 0.10 euro, producendo non meno di 2000 parole al giorno. Ora, dite la verità, chi ha sempre questo ritmo e quelle tariffe?

Se invece il discorso si estende ad un lavoro da agenzia (fare lavorare i propri collaboratori), allora il target è insufficiente (dovrebbe essere almeno triplicato).

Inoltre, non siete molto chiari su cosa intendete per non riuscire a sopravvivere con meno di 50 mila euro all'anno. Per un single, credo basti molto meno. Se invece, si considera un figlio o magari due, le cose cambiano decisamente. Però, almeno per quanto riguarda noi donne, ci sarà un partner che contribuisca al reddito familiare, anche con un minimo di 1000 euro al mese. Non la vedo cosi critica.

Ovvio che se si considera il caso di una madre divorziata, con due figli e senza nessun assegno di mantenimento, allora si che 50 mila euro all'anno risulteranno il minimo per sopravvivere...se poi c'è anche un mutuo da pagare, non puoi proprio farcela....

Un saluto a tutti!

Angie

[Edited at 2009-12-15 14:39 GMT]
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Simona R
Simona R
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Non ho capito Dec 15, 2009

Angie I wrote:

Inoltre, non siete molto chiari su cosa intendete per non riuscire a sopravvivere con meno di 50 mila euro all'anno. Per un single, credo basti molto meno. Se invece, si considera un figlio o magari due, le cose cambiano decisamente. Però, almeno per quanto riguarda noi donne, ci sarà un partner che contribuisca al reddito familiare, anche con un minimo di 1000 euro al mese. Non la vedo cosi critica.


Angie

[Edited at 2009-12-15 14:21 GMT]


Ciao Angie,

io non vivo in Italia e non conosco abbastanza il sistema fiscale italiano, ma da quel che ho colto seguendo le moltissime discussioni in merito credo che di quei 50.000 euro l'anno rimarrà all'incirca la metà, forse meno. Anche volendo dare per scontato che il single in questione conduca una vita ascetica, abiti in un monolocale senza alcun comfort e si nutra d'aria, come può vivere con "molto meno"? E perché per "noi donne" ci deve essere un partner che contribuisce al reddito familiare?


 
Angie I
Angie I
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risposta Dec 15, 2009

Simona R wrote:

Angie I wrote:

Inoltre, non siete molto chiari su cosa intendete per non riuscire a sopravvivere con meno di 50 mila euro all'anno. Per un single, credo basti molto meno. Se invece, si considera un figlio o magari due, le cose cambiano decisamente. Però, almeno per quanto riguarda noi donne, ci sarà un partner che contribuisca al reddito familiare, anche con un minimo di 1000 euro al mese. Non la vedo cosi critica.


Angie

[Edited at 2009-12-15 14:21 GMT]


Ciao Angie,

io non vivo in Italia e non conosco abbastanza il sistema fiscale italiano, ma da quel che ho colto seguendo le moltissime discussioni in merito credo che di quei 50.000 euro l'anno rimarrà all'incirca la metà, forse meno. Anche volendo dare per scontato che il single in questione conduca una vita ascetica, abiti in un monolocale senza alcun comfort e si nutra d'aria, come può vivere con "molto meno"? E perché per "noi donne" ci deve essere un partner che contribuisce al reddito familiare?



Dunque, per quanto riguarda "per noi donne", era riferito al discorso "famiglia" che si presuppone sia formata da una madre e da un padre, il quale in genere, ha un lavoro e un reddito minimo. Non dico che le donne devono farsi mantenere! Anzi, io sono proprio contraria al riguardo. Invece, sul fatto che non è possibile sopravvivere con meno di 50 mila euro (da single), io sono stata per due anni entro i 30 mila e a fine anno i conti tornavano sempre (con casa di proprietà, senza mutuo).

Piuttosto, nessuno risponde sui miei numeri, che sono difficilmente contestabili. Fate un discorso più pratico e spiegatemi come fate a generare un"misero" fatturato di 50 mila euro annui con un lavoro da puro freelance. A mio parere, è molto difficile! Bisogna integrare questo lavoro con altri, come per esempio una cattedra o aprire un'agenzia, considerando anche che in Italia la nostra figura non è riconosciuta come dovrebbe.

Angie


 
Fabio Scaliti
Fabio Scaliti  Identity Verified
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Ben poco da contestare Dec 15, 2009

Angie I wrote:

Piuttosto, nessuno risponde sui miei numeri, che sono difficilmente contestabili. Fate un discorso più pratico e spiegatemi come fate a generare un"misero" fatturato di 50 mila euro annui con un lavoro da puro freelance. A mio parere, è molto difficile! Bisogna integrare questo lavoro con altri, come per esempio una cattedra o aprire un'agenzia, considerando anche che in Italia la nostra figura non è riconosciuta come dovrebbe.

Angie



Ciao Angie,

in effetti sui tuoi conti non c'è molto da contestare, visto che bene o male non si scostano troppo dal calcolo fatto da Gianfranco più su nel filone.

Un fatturato di € 50.000 non è però utopistico (aggettivo che io intendo come "impossibile"), ma assolutamente realizzabile.

Conosco più di un collega che riesce a raggiungere, e a superare, questa cifra. Come si faccia, è semplice: è sufficiente lavorare ai parametri che hai indicato nel tuo conteggio, senza la necessità di integrare il lavoro con altre attività. È possibile, eccome.

Saluti,

Fabio


 
Angie I
Angie I
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re Dec 15, 2009

Fabio Scaliti wrote:

Angie I wrote:

Piuttosto, nessuno risponde sui miei numeri, che sono difficilmente contestabili. Fate un discorso più pratico e spiegatemi come fate a generare un"misero" fatturato di 50 mila euro annui con un lavoro da puro freelance. A mio parere, è molto difficile! Bisogna integrare questo lavoro con altri, come per esempio una cattedra o aprire un'agenzia, considerando anche che in Italia la nostra figura non è riconosciuta come dovrebbe.

Angie



Ciao Angie,

in effetti sui tuoi conti non c'è molto da contestare, visto che bene o male non si scostano troppo dal calcolo fatto da Gianfranco più su nel filone.

Un fatturato di € 50.000 non è però utopistico (aggettivo che io intendo come "impossibile"), ma assolutamente realizzabile.

Conosco più di un collega che riesce a raggiungere, e a superare, questa cifra. Come si faccia, è semplice: è sufficiente lavorare ai parametri che hai indicato nel tuo conteggio, senza la necessità di integrare il lavoro con altre attività. È possibile, eccome.

Saluti,

Fabio



Si nel dire utopistico ho esagerato. Sicuramente, ci vogliono numerosi clienti diretti, tanti anni di esperienza e continuità di flusso di lavoro. Ci sono poi altri aspetti da tenere in conto, come le lingue offerte; ad es., il tedesco, il russo o il cinese sono più pagati rispetti all'inglese o spagnolo...Rimango convinta che sia cmq possibile vivere anche con meno di 50 mila euro, con tutte le condizioni favorevoli che ho specificato sopra. Secondo me, è sbagliato indicare un tetto cosi alto, senza fare dovute precisazioni su come raggiungere un tale obiettivo. Infatti, è necessaria una fitta rete di clienti diretti, in modo da poter applicare una tariffa ragionevole ed avere un flusso continuo di lavoro. Questo lo si può ottenere solo:

con molti anni di esperienza

con numerose conoscenze o raccomandazioni

Non è certamente un obiettivo alla portata di tutti.


Angie


Luca Gentili
 
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