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L'evoluzione della lingua
Thread poster: Chiara Santoriello
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Feb 11, 2023

Ciao,

volevo chiedere ai colleghi più "senior" se hanno notato anche loro nei testi che rivedono o comunque tradotti un'evoluzione e una semplificazione della lingua infarcita di cosicché, giacché, ogniqualvolta, grazie, ecc., termini a mio avviso abbastanza desueti che possono essere facilmente sostituiti. Tutto questo però corrisponde solo in parte allo stile adottato dai media.
Per non parlare dei voli pindarici per creare il cosiddetto effetto "wow" che in molti casi
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Ciao,

volevo chiedere ai colleghi più "senior" se hanno notato anche loro nei testi che rivedono o comunque tradotti un'evoluzione e una semplificazione della lingua infarcita di cosicché, giacché, ogniqualvolta, grazie, ecc., termini a mio avviso abbastanza desueti che possono essere facilmente sostituiti. Tutto questo però corrisponde solo in parte allo stile adottato dai media.
Per non parlare dei voli pindarici per creare il cosiddetto effetto "wow" che in molti casi genera l'effetto contrario nel lettore. Alcuni esempi come "... ti sosteniamo e aiutiamo a saltare audacemente nel futuro", o "...ora la tua schermata di blocco è sempre visibile, così non devi nemmeno toccarla per sapere cosa c'è di nuovo" e altre amenità.

Mi interessa sapere cosa ne pensate.
Vi state adeguando alla nuova lingua?

Buon fine settimana.


[Modificato alle 2023-02-11 10:56 GMT]
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Alessandra Muzzi
Alessandra Muzzi  Identity Verified
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Traduttori alle prese con l'evoluzione della lingua Feb 11, 2023

Ciao Chiara! Argomento interessante per noi traduttori "senior", che dobbiamo senz'altro prestare attenzione all'evoluzione della lingua, evitando da un lato di arroccarci su posizioni difensive, dall'altro di indulgere in un linguaggio "giovanilistico" che rischia di tagliare fuori intere generazioni di persone che hanno o vogliono avere ancora un ruolo attivo nella società.

Quello che io vedo nella lingua italiana usata sui vari media è una certa variabilità: le fonti più atte
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Ciao Chiara! Argomento interessante per noi traduttori "senior", che dobbiamo senz'altro prestare attenzione all'evoluzione della lingua, evitando da un lato di arroccarci su posizioni difensive, dall'altro di indulgere in un linguaggio "giovanilistico" che rischia di tagliare fuori intere generazioni di persone che hanno o vogliono avere ancora un ruolo attivo nella società.

Quello che io vedo nella lingua italiana usata sui vari media è una certa variabilità: le fonti più attente alla qualità del linguaggio sanno navigare la modernità senza cadere nella sciatteria, che invece è largamente diffusa sui social (anche qui, però, dipende dalle fonti che si seguono).

Per quanto riguarda invece le traduzioni verso l'italiano, noto maggiori criticità. Accanto a (poche) traduzioni felici, vedo tanti testi tradotti pigramente, con scarsa conoscenza dell'argomento, o che ricalcano l'originale con effetti goffi (il tuo "ti sosteniamo e aiutiamo a saltare audacemente nel futuro"). Di "cosicché" e "giacché" ne vedo pochi, devo dire. Forse ti è capitato qualche traduttore toscano?

Per quanto mi riguarda, nel tradurre cerco di usare un linguaggio accessibile al pubblico di destinazione, che privilegi la chiarezza e la scorrevolezza. A questo proposito, trovo che l'esigenza, sempre più sentita negli ultimi tempi, dell'uso di un linguaggio inclusivo e neutro rispetto al genere sia un ostacolo, obbligando a pesanti giri di parole.

Un esempio tratto da un recente bando per attori:

I partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuno delle/degli attrici/attori selezionati.

Ora, se si fa una scelta bisogno essere coerenti. Avrebbero dovuto scrivere:

Le/i partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuna/o delle/degli attrici/attori selezionate/i.

Scorrevolezza addio! Preferirei usare in questo caso il maschile sovraesteso. Oppure, se la neutralità rispetto al genere è d'obbligo, usare "persone":

Le persone partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuna persona selezionata.

Riconosco che persone di generazioni e culture diverse possono avere sensibilità diverse al riguardo e, nonostante personalmente trovi certi vincoli eccessivi, mantengo un atteggiamento di apertura, cercando quando possibile di formulare le frasi senza fare riferimento al genere.
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Chiara Santoriello
P.L.F. Persio
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Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Grazie per il commento ma... Feb 12, 2023

Ciao Alessandra,

grazie mille per il commento. Vedo che siamo più o meno allineate.
Però quando il cliente con traduzioni goffe o sbagliate ritiene che le tue non siano allineate al suo stile o quando ti si chiede di trovare qualcosa di più creativo per dire "reduce risks and cut costs" cominci a riflettere.


[quote]Alessandra Muzzi wrote:


Per quanto riguarda invece le traduzioni verso l'italiano, noto maggiori criticità. Accanto a (poche) traduzioni felici, vedo tanti testi tradotti pigramente, con scarsa conoscenza dell'argomento, o che ricalcano l'originale con effetti goffi (il tuo "ti sosteniamo e aiutiamo a saltare audacemente nel futuro"). Di "cosicché" e "giacché" ne vedo pochi, devo dire. Forse ti è capitato qualche traduttore toscano?


 
Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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Dico la mia... Feb 12, 2023

Alessandra Muzzi wrote:

"cosicché" e "giacché" ne vedo pochi, devo dire. Forse ti è capitato qualche traduttore toscano?


Cosicché e giacché ne vedo pochi anch'io, però li trovo ottimi nelle traduzioni legali, che, per fortuna, sono molto poco soggette ai modernismi.



Un esempio tratto da un recente bando per attori:

I partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuno delle/degli attrici/attori selezionati.

Ora, se si fa una scelta bisogno essere coerenti. Avrebbero dovuto scrivere:

Le/i partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuna/o delle/degli attrici/attori selezionate/i.

Scorrevolezza addio! Preferirei usare in questo caso il maschile sovraesteso. Oppure, se la neutralità rispetto al genere è d'obbligo, usare "persone":

Le persone partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuna persona selezionata.


Qui, la farei più semplice, per quanto mi riguarda scriverei "i partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € a ciascuno dei selezionati". (maschile sovraesteso, poiché che mi risulti il maschile in grammatica è ancora dominante), l'uso di "persone" non mi suona, ma immagino che sia questione di gusto.

Per rispondere a Chiara, faccio molta fatica ad adeguarmi, ecco perché se posso cerco di evitare le traduzioni che richiedono l'effetto wow

Ciao e buona domenica.


Chiara Santoriello
Xanthippe
Maria Teresa Borges de Almeida
Susanna Martoni
 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Cosicché, giacché... Feb 12, 2023

Ciao Angie,

grazie del contributo. Sono d'accordo che nel settore legale siano una scelta corretta, ma in certi contesti a mio avviso non sono adeguati.

Forse per "saltare nel futuro" dovrò adeguarmi o cambiare argomento.

Buona domenica.


Angie Garbarino wrote:

Alessandra Muzzi wrote:

"cosicché" e "giacché" ne vedo pochi, devo dire. Forse ti è capitato qualche traduttore toscano?


Cosicché e giacché ne vedo pochi anch'io, però li trovo ottimi nelle traduzioni legali, che, per fortuna, sono molto poco soggette ai modernismi.



Un esempio tratto da un recente bando per attori:

I partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuno delle/degli attrici/attori selezionati.

Ora, se si fa una scelta bisogno essere coerenti. Avrebbero dovuto scrivere:

Le/i partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuna/o delle/degli attrici/attori selezionate/i.

Scorrevolezza addio! Preferirei usare in questo caso il maschile sovraesteso. Oppure, se la neutralità rispetto al genere è d'obbligo, usare "persone":

Le persone partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € per ciascuna persona selezionata.


Qui, la farei più semplice, per quanto mi riguarda scriverei "i partecipanti riceveranno una paga lorda di 80 € giornalieri in agibilità Enpals, per la durata di 24 giorni, per un totale lordo di 1.920,00 € a ciascuno dei selezionati". (maschile sovraesteso, poiché che mi risulti il maschile in grammatica è ancora dominante), l'uso di "persone" non mi suona, ma immagino che sia questione di gusto.

Per rispondere a Chiara, faccio molta fatica ad adeguarmi, ecco perché se posso cerco di evitare le traduzioni che richiedono l'effetto wow

Ciao e buona domenica.


 
Tom in London
Tom in London
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Ovvìa! Feb 12, 2023

Alessandra Muzzi wrote:

---- Forse ti è capitato qualche traduttore toscano?

.


Il parlato Toscano è bello e mi manca tanto (poiché ormai sono a Londra più o meno permanentemente).

Mi mancano, ad es. gli annunci alla stazione di Santa Maria Novella: "il treno 529 a destinazione Livorno partirà dal binario 8 **anziché** dal binario 12"

E anche gli anglicisimi toscanizzati: il medico mi ha chiamato per un cie'appe!

Certo le cose evolvono ma non sempre come era previsto che evolvassero.



[Edited at 2023-02-12 10:13 GMT]


Xanthippe
 
Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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Un altro "senior" Feb 12, 2023

Non dimentichiamoci i traduttori automatici. I due esempi WOW illustrati da Chiara mi sembrano il frutto di un uso indiscriminato di tali strumenti. Ormai non si fa più nemmeno il post-editing.

Angie Garbarino
Francesca Grandinetti
Elena Simonelli
Andrea Brocanelli
 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Non credo siano il prodotto della macchina Feb 12, 2023

Ciao Giovanni,
grazie per il contributo. Non credo siano il prodotto della macchina ma di umani che, non si sa per quale motivo, pensano che queste siano soluzioni azzeccate.
Davanti a testi del genere mi chiedo sempre:

Ma se fossi un potenziale acquirente del prodotto, azienda o consumatore finale, investirei migliaia di euro nell’acquisto di un prodotto presentato in questo modo?

Non ne sono così certa indipendentemente dal fatto che sia il risultato di
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Ciao Giovanni,
grazie per il contributo. Non credo siano il prodotto della macchina ma di umani che, non si sa per quale motivo, pensano che queste siano soluzioni azzeccate.
Davanti a testi del genere mi chiedo sempre:

Ma se fossi un potenziale acquirente del prodotto, azienda o consumatore finale, investirei migliaia di euro nell’acquisto di un prodotto presentato in questo modo?

Non ne sono così certa indipendentemente dal fatto che sia il risultato di una traduzione o della creatività di un copy nostrano.

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

Non dimentichiamoci i traduttori automatici. I due esempi WOW illustrati da Chiara mi sembrano il frutto di un uso indiscriminato di tali strumenti. Ormai non si fa più nemmeno il post-editing.
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Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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Bah... Feb 13, 2023

Chiara Santoriello wrote:

Ciao Giovanni,
grazie per il contributo. Non credo siano il prodotto della macchina ma di umani che, non si sa per quale motivo, pensano che queste siano soluzioni azzeccate.
Davanti a testi del genere mi chiedo sempre:

Ma se fossi un potenziale acquirente del prodotto, azienda o consumatore finale, investirei migliaia di euro nell’acquisto di un prodotto presentato in questo modo?

Non ne sono così certa indipendentemente dal fatto che sia il risultato di una traduzione o della creatività di un copy nostrano.



Se così fosse, siamo davvero alla frutta.


Chiara Santoriello
 
Xanthippe
Xanthippe
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Concordo Feb 13, 2023

Concordo perché traducendo dall’italiano, negli anni, vedo la differenza del testo in italiano e vedo spesso leggo anche con stupore inorridito l’italiano e l’uso abusivo dell’inglese di giovani capi-progetto italiani.

Poi, questa cosa del linguaggio inclusivo esiste anche in francese da pochissimi anni, ma, lo trovo, in tutte le lingue "una baggianata" (scusate il termine, retaggio degli anni che ho vissuto in Toscana).


Chiara Santoriello
Angie Garbarino
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Susanna Martoni
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Effetti wow Feb 15, 2023

Ultimamente mi capita di fare diverse revisioni sull'italiano e ci sono molte molte persone che semplificano la lingua, non fanno ricerca, pensano di fare bene facendo male (si avverte dalla scrittura), non sono interessate alla qualità dello scrivere, alla traduzione, alla trasmissione di significati, al percorso di senso che occorre prima di tutto attraversare. Cosa che dovremmo fare sempre e per tutta la vita! Quindi anche in quello che scriviamo, perdinci.

E io dico magari usas
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Ultimamente mi capita di fare diverse revisioni sull'italiano e ci sono molte molte persone che semplificano la lingua, non fanno ricerca, pensano di fare bene facendo male (si avverte dalla scrittura), non sono interessate alla qualità dello scrivere, alla traduzione, alla trasmissione di significati, al percorso di senso che occorre prima di tutto attraversare. Cosa che dovremmo fare sempre e per tutta la vita! Quindi anche in quello che scriviamo, perdinci.

E io dico magari usassimo giacché e cosicché. Almeno dimostreremmo qualcosa, un interesse, uno slancio linguistico, anche se un po' datati.

L'evoluzione linguistica deve pur partire da qualcuno che dice qualcosa. Allora, dicendo giacché e cosicché secondo me si dà un segnale per cui "la lingua conta" e "le parole sono importanti".
Non sprechiamole, non usiamole male.

L'avvento di traduzioni automatiche e scrittura Internet ha amplificato le esigenze sociali di fare presto, frammentare e non ricostituire.
E se non hai capito bene il senso (sempre lui), fa lo stesso.
Perché non c'è tempo e soprattutto gli interessi vanno in altre direzioni.

Solo che noi siamo artigiani della lingua.

Argomento perennemente in codice aperto.
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Chiara Santoriello
Elena Simonelli
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Angie Garbarino
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Marina Taffetani
Maria Teresa Borges de Almeida
 
Arturo Mannino
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Non li supporto più Feb 26, 2023

A me, personalmente, una delle cose che fanno più specie, e a volte giungono persino a stizzirmi, è l’italiota povero e anglicizzante usato in moltissime traduzioni di cui mi tocca fare la revisione. Il discorso è molto lungo e mi limiterò a due casi tra i più eclatanti. Innanzitutto l’uso spropositato del sostantivo “supporto”, che sta causando l’estinzione accelerata di termini così esatti e pregnanti come “aiuto”, “sostegno”, “assistenza” o “promozione”, nonch�... See more
A me, personalmente, una delle cose che fanno più specie, e a volte giungono persino a stizzirmi, è l’italiota povero e anglicizzante usato in moltissime traduzioni di cui mi tocca fare la revisione. Il discorso è molto lungo e mi limiterò a due casi tra i più eclatanti. Innanzitutto l’uso spropositato del sostantivo “supporto”, che sta causando l’estinzione accelerata di termini così esatti e pregnanti come “aiuto”, “sostegno”, “assistenza” o “promozione”, nonché quello del corrispettivo “supportare”, che dal canto suo fa allegramente strage dei poveri “sostenere”, “promuovere”, “assistere” e compagnia bella. E poi la perniciosa diffusione della preposizione “su”, che come un cancro maligno e aggressivo sta decimando le altre otto preposizioni dell’italiano. Mi dispiace, ma quando sento cose come “ti chiamo sul telefonino” continuo ad immaginarmi il mio interlocutore che poggia il telefonino al suolo, ci sale sopra, mette le mani a megafono e mi chiama.Collapse


P.L.F. Persio
Maria G. Grassi, MA AITI
Susanna Martoni
Tom in London
Oriana W.
 
Chiara Santoriello
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Purtroppo, a volte, non siamo noi a decidere Feb 27, 2023

Ciao Arturo,

purtroppo, a volte, non siamo noi a decidere ma è il cliente. Un cliente ha chiesto di usare "Siamo qui per supportarti" anziché "Siamo qui per aiutarti" e ha giustificato la scelta dicendo che l'azienda non è un ente benefico. Stessa cosa vale per gli anglicisimi ormai entrati nella lingua italiana con significati a volte distorti rispetto all'originale (un esempio per tutti è il "ticket" all'italiana per le prestazioni sanitarie). In molti settori i termini ingles
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Ciao Arturo,

purtroppo, a volte, non siamo noi a decidere ma è il cliente. Un cliente ha chiesto di usare "Siamo qui per supportarti" anziché "Siamo qui per aiutarti" e ha giustificato la scelta dicendo che l'azienda non è un ente benefico. Stessa cosa vale per gli anglicisimi ormai entrati nella lingua italiana con significati a volte distorti rispetto all'originale (un esempio per tutti è il "ticket" all'italiana per le prestazioni sanitarie). In molti settori i termini inglesi prevalgono su quelli italiani e bisogna adattarsi, l'uso di un equivalente italiano potrebbe non essere accettato o considerato errato.
Diciamo che, ormai, la libertà di scelta nel nostro lavoro è sempre più limitata dalla prevalenza d'uso.

Io mi riferivo però alla costruzione della frase, alla scelta delle preposizioni, a quel barlume di libertà che ancora ci rimane nel nostro lavoro.


Arturo Mannino wrote:

A me, personalmente, una delle cose che fanno più specie, e a volte giungono persino a stizzirmi, è l’italiota povero e anglicizzante usato in moltissime traduzioni di cui mi tocca fare la revisione. Il discorso è molto lungo e mi limiterò a due casi tra i più eclatanti. Innanzitutto l’uso spropositato del sostantivo “supporto”, che sta causando l’estinzione accelerata di termini così esatti e pregnanti come “aiuto”, “sostegno”, “assistenza” o “promozione”, nonché quello del corrispettivo “supportare”, che dal canto suo fa allegramente strage dei poveri “sostenere”, “promuovere”, “assistere” e compagnia bella. E poi la perniciosa diffusione della preposizione “su”, che come un cancro maligno e aggressivo sta decimando le altre otto preposizioni dell’italiano. Mi dispiace, ma quando sento cose come “ti chiamo sul telefonino” continuo ad immaginarmi il mio interlocutore che poggia il telefonino al suolo, ci sale sopra, mette le mani a megafono e mi chiama.


[Modificato alle 2023-02-27 07:59 GMT]

[Modificato alle 2023-02-27 08:23 GMT]
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Tom in London
Tom in London
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Hot hot hot Feb 27, 2023

Per non parlare dei punti di accoglimento per i salvati dal mare: "hot spot". In inglese un hot spot è un locale, probabilmente notturno, molto movimentato e di moda.

 
Susanna Martoni
Susanna Martoni  Identity Verified
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La propria parte Feb 27, 2023

Penso che il nostro lavoro dia la notevole opportunità di opporci ad alcuni assetti terminologici che riteniamo inefficaci.
Personalmente cerco sempre di tradurre il traducibile e la terminologia inserita in alcuni dei testi che ho gestito può anche valere come riflessione linguistica.

Metterci del proprio equivale a esprimere le proprie convinzioni.
Prima o poi, qualcuno le coglierà.
In ogni caso è bene lasciare uno spunto. Chi lo desidera, può assimilarlo e
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Penso che il nostro lavoro dia la notevole opportunità di opporci ad alcuni assetti terminologici che riteniamo inefficaci.
Personalmente cerco sempre di tradurre il traducibile e la terminologia inserita in alcuni dei testi che ho gestito può anche valere come riflessione linguistica.

Metterci del proprio equivale a esprimere le proprie convinzioni.
Prima o poi, qualcuno le coglierà.
In ogni caso è bene lasciare uno spunto. Chi lo desidera, può assimilarlo e pensarci su.
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P.L.F. Persio
 
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